4 Aprile 2009

Il sindaco scala gli specchi
Quando in un bilancio di previsione si trova scritto che le azioni rilevanti della politica urbanistica prevedono "il recupero delle residue aree dismesse" cosa vuol dire? Tante sono le opzioni. Innanzitutto bisogna capire di quali aree stiamo parlando. Si può demolire tutto e lasciare spazi verdi, costruire gli ennesimi palazzi, realizzare un altro centro commerciale, e via discorrendo.
Le idee non sono per niente chiare, è inutile ribattere ostinatamente colpo su colpo per cercare di dimostrare il contrario, del resto la politica urbanistica attuata da 10 anni a questa parte è stata tutta improntata a pesanti interventi completamente slegati gli uni dagli altri. Sono spuntati dappertutto i PII (programmi integrati di intervento) a giustificare qualsiasi operazione: si veda l'area Cantoni, e che non si dica che la nuova Cantoni si integra con il resto della città! Si è realizzata una barriera fra Legnano e Legnanello, un'immensa colata di cemento che paralizzerà la circolazione stradale una volta aperta l'Esselunga.
Per il sindaco Vitali parole come "bilancio partecipato" sono fumo negli occhi, per chi comanda a Legnano (non diciamo governa, perchè è tutt'altra cosa) il bilancio è un atto formale da far passare in consiglio comunale il più rapidamente possibile, con degli obiettivi a maglie larghe che successivamente giustificano tutto. E, per favore, che nessuno osi disturbare il conducente perchè è stato votato!
Povera Legnano! Una città la cui storia, negli ultimi 10 anni: si riassume in: piano regolatore della cementificazione, azioni della Magistratura, nuove piazze più o meno sgradite, partecipazione dei cittadini prossima allo zero, per la felicità di chi comanda e vuole che sia così.
 

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