di Paolo Girotti LEGNANO - Dopo il primo comitato contro l'antenna per la telefonia nel rion... Giorno, Il (Legnano)
27/04/2005

di Paolo Girotti
LEGNANO — Dopo il primo comitato contro l'antenna per la telefonia nel rione Olmina è comparso sullo scenario cittadino anche un secondo gruppo che ha deciso di contestare anche la nuova collocazione dell'impianto, frutto di una mediazione tra Amministrazione comunale, cittadini e operatore interessato. E' questa l'ultima novità a proposito dell'antenna che, inizialmente pronta per essere installata in via Collodi, aveva cambiato destinazione all'indomani delle proteste dei cittadini.
Per comprendere cosa stia succedendo è necessario fare un passo indietro: malgrado la legge sembrasse dare ragione all'operatore, un comitato di cittadini aveva contestato all'inizio dell'anno in corso la collocazione di un impianto di telefonia in un'area verde di via Collodi. I cittadini si erano organizzati in un comitato e, anche in occasione di una seduta di consiglio comunale, avevano espresso la loro protesta chiedendo lo spostamento dell'impianto. Da qui era nata una mediazione con l'operatore, Vodafone, che si era detto disposto alla trattativa.
Tempo qualche giorno e la nuova collocazione era stata trovata all'altezza di una delle rotonde della statale 527, la Saronnese. La nuova destinazione era stata approvata, ma la questione non si è chiusa lì.
Pochi giorni fa, infatti, un altro gruppo di una ventina di cittadini, residenti in un condominio posto nei pressi della rotonda, ha compiuto lo stesso percorso contestando anche la nuova collocazione.
«Abbiamo chiesto al referente dell'operatore telefonico la disponibilità a trattare nuovamente una ricollocazione - spiega il vice sindaco, Carmelo Tomasello - e ancora una volta ha mostrato completa disponibilità. Nei prossimi giorni valuteremo quali sono le zone che possono accontentare sia i cittadini, sia l'operatore che sta agendo comunque nel pieno rispetto della legge. Ovviamente la soluzione potrebbe essere uno spostamento in direzione dell'insediamento commerciale della Grancasa».
Insomma, malgrado il telefono cellulare sia diventato una sorta di appendice per la stragrande maggioranza dei cittadini, nessuno vuole trovarsi con un impianto per la ripetizione del segnale vicino a casa e la collocazione delle antenne sembra essere diventata una specie di terno al lotto per gli operatori.
In occasione dell'ultima riunione della commissione Ambiente, tra le altre cose, all'ordine del giorno c'erano anche alcune proposte di variazione del regolamento cittadino per il posizionamento degli impianti di telefonia: un documento che sarebbe poi stato eventualmente sottoposto all'attenzione del Consiglio comunale. Non se ne è fatto nulla e il motivo è presto detto: all'oggetto del contendere e all’interpretazione restrittiva delle aree in cui è possibile ubicare questo tipo di impianti non si è neppure arrivati.
Tutte le variazioni proposte dal centrosinistra su iniziativa dei consiglieri Stefano Quaglia e Angelo Pisoni, infatti, sono state stoppate ancora prima perché ritenute non compatibili con i regolamenti a livello regionale e nazionale.
Come dire che, almeno per ora, ogni interpretazione che, in assenza di studi storici sull'argomento, tenda a tutelare i cittadini da possibili sgradite sorprese relative agli effetti prodotti da questi impianti è destinata ad essere bocciata.
L’elettromagnetismo resta insomma fra i temi più gettonati nel dibattito amministrativo.